12 settembre 2025
Settembre è il nuovo Capodanno
Non è una regola scritta nella pietra e che valga per tutti, ma in generale penso settembre come un mese diverso da tutti gli altri.
Le leggi dell’universo e della natura non lo distinguono assolutamente, ma le convenzioni, le consuetudini e le regole della società in cui viviamo me lo hanno sempre fatto percepire come il “vero” inizio anno (primo gennaio rassegnati!).
È il mese in cui tutto, o quasi, riparte come dopo uno stordimento, un assaggio di come sarebbe la vita e come saremo noi se…
Dopo una sorta di “reset” la quotidianità riprende il suo posto, il ripetersi delle solite azioni, la routine che manda avanti tutto questo gran baraccone generale a cui apparteniamo ed anche le piccole baracche che ogni uno di noi abita, vive, respira, siano esse scelte, imposte o trovate per destino o altro.
Tra queste “baracche”, per alcuni, c’è anche quella del Save che della routine del Venerdì sera ne fa giustamente un vanto oltre che ad esserne la sua linfa vitale.
Così è e nulla cambia o cambierebbe, ma il fatto è che tutto questo importante ed imponente senso di inizio tende facilmente a smuovere profondamente gli animi e le emozioni delle persone, in base al loro stato di soddisfazione, ai propri desideri, rimpianti ed opportunità; è il momento in cui si tira inevitabilmente qualche somma di ciò che siamo, di cosa facciamo e di ciò che vorremo realizzare.
Si fanno progetti in ogni campo esistenziale:
- “basta! da settembre mi metto a dieta e inizio a fare attività fisica”
- “basta! da settembre ricomincio o smetto di studiare/fumare/bere”
- “Mollo tutto e tutti e cambio vita!”
- “Metto su famiglia!”
- “Sarò peggiore!”
- “Ora ricomincio per bene, con impegno, dedizione, coraggio e non perderò tempo e più nemmeno un colpo o un’opportunità!”
- “Inizierò a giocare ed amerò i Party Game!”
E così accade che tutti i nostri propositi, maturati dai pensieri e dalle riflessioni più profonde iniziano a salire fino a giungere in riva al mare della vita.
Operosamente, ad uno ad uno, allestiscono e mettono in acqua le proprie piccole imbarcazioni monoposto per poi liberarsi verso il largo e profondo orizzonte.
Gli instancabili usano solo e sempre barche a remi, i più pigri e chi se lo può permettere ovviamente a motore, i sentimentali e romantici usano solo le vele fiduciosi nel vento propizio, poi ci sono gli irriducibili, muniti di sola ciambella e braccioli, mentre i prudenti e paurosi usano un mix a scelta di più cose.
Come andrà a finire nessuno lo sa, ma l’importante è provarci lasciandoli fluire liberi e se qualcuno desiste subito pazienza vedremo poi al prossimo settembre oppure magari gennaio (via su consideriamo anche lui).
Succede allora che ieri sera alle “baracche” del Save sono giunti sul nostro Isolotto alla riva dell’Arno svariati “nuovi propositi” e, nonostante le importanti e gravi defezioni dello staff permanente ed in parte di quello presente, siamo stati bravi nel tamponare la situazione e le assenze, come nella migliore tradizione dell’Associazione. Sono stati accolti, informati e rifocillati subito con opportunità e tavoli di gioco.
Qualche sbavatura c’è stata purtroppo perché mancando Professori del Party, “Schiacciatai” professionisti, Germanisti incalliti e Cercatori di Perle è successo che si è infine assunta una configurazione naturale, a “minore energia”, come accade ad un liquido lasciato libero in assenza di gravità, con bolle di gioco separate e non integrate da opportuno “mescolio” centrifugo di vecchi e nuovi ingredienti. Non voglio dire che c’è impazzita la maionese, per carità, ma il rischio, che pure è nel nostro mestiere, era alto.
Insomma ieri sera servivano “i rompi bolle” e quelli che c’erano non hanno funzionato a dovere.
Facendo parte dell’ala estremista ed in nome della democraticità del Save proporrei una modifica statutaria che prevedesse e disciplinasse il “mancare al venerdì sera”.
“Per i soci giocatori mancare o venire a mancare (ndr: detta anche dipartita e non a caso cadono le parole) non è un opzione valida di gioco e nessuna scusa è ammessa.”
Il reato di mancare o venire a mancare al venerdì motivato dalle seguenti e penose scuse verrà punito con le seguenti pene:
- malattia:
il gioco è distrazione anche nella sofferenza.
Una settimana di gioco ininterrotto a Clinic completo di espansioni;
- morte:
rito di rievocazione ogni venerdì sera con nostro medium di fiducia “vita aeterna amen”.
Come detto il venire a mancare non è un opzione o scusa valida. Al Save associamo e giochiamo con tutti inclusi fantasmi e anime perse.
Il Save è per sempre!
- matrimonio:
12 ore filate di gioco a Rebell Princess perché non hai imparato a difenderti dai principi e dalle principesse azzurre;
- generica:
Vergognati!
Deglutizione senza masticazione di 50 gr di meeple di legno.
Useremo i nostri radiologi per verificare;
- generica e fanfugliata:
Pentiti!
Deglutizione senza masticazione di 50 gr miniature in plastica.
Idem come sopra per i radiologi;
- lontananza:
Partita a Monopoli completa e permanenza al tavolo, legato alla sedia con corona di spine in caso di prematura “player elimination”.
Qui abbiamo gente che sfida cinghiali, caprioli, istrici, ricci e spende dai 25 ai 40 minuti minimo per “l’anda” e altrettanti per la “rianda”;
- lavoro/studio:
Partita a Risiko completa con stesse condizioni del precedente reato.
Tutti lavoriamo e/o studiamo e nessuno è pensionato (e se continuiamo così nessuno lo sarà mai più);
- visita a “galleria” Vasariana:
Il comitato scientifico del Save ha ritenuto l’esperienza del “corridoio” peggiorativa e non meritevole post ristrutturazione quindi…
Camminata in ginocchio sui ceci della tombola per tutta la lunghezza della baracca con percorso a zig zag fra i tavoli con su esposte scatole di gioco (lo volevi il corridoio? Eccolo!);
- stanchezza/mal di testa:
Vecchia scusa usata soprattutto in altri contesti.
Partecipazione obbligata ad un anno di fiere ed eventi per tutte le giornate assistendo bazar e ludoteca.
Detto questo al tavolo “Maestro” la serata ha confermato, non che ce ne fosse bisogno, che l’uomo da battere resta sempre da battere. Chi credeva in una sua sconfitta o cedimento ne ha ben presto pagato il prezzo: penultimo a 2 punti è balzato, in due soli turni di gioco ad Antike II, a 7 punti cogliendo gloriosa vittoria ed inchino reverenziale degli altri giocatori.
Al tavolo “Psionico” si sono concentrati a tal punto da sviluppare capacità extrasensoriali con cui hanno messo in ordine crescente, alla cieca, sempre più mani di carte fino al settimo livello (oltre è praticamente impossibile se non sei un Dio o se non bari…). Se tutto questo abbia un senso ancora non l’ho capito…
Gli psionici, in linea con gli scopi istituzionali, hanno anche salvato in extremis un meeple dal tavolo “Novizio” dove a suo gusto giocavano “troppo leggero”. Saranno stati Party Game?
Al Tavolo “Giovanni” almeno un paio di giocatori hanno maturato l’idea che, da settembre, i cooperativi, se pur freschi d’uscita di giornata, con determinate persone non li giocheranno mai più. Ed ecco che un nuovo proposito lascia le rive…ma che diavolo mai sarà successo a quel tavolo?
Infine al Tavolo “Flippami7volteLa…doveNessunoL’haMaiFattoPrima“ si son fatti prendere la mano dalle carte (voglio l’Oscar per questa!):
Violenze, bullismo, soprusi, che omertosamente mai verranno denunciati in quanto entro gli ampi parametri di tolleranza di gioco (Regola Aurea: quando giochi e/o ti metti in gioco devi assolutamente saper perdere e resistere allo scherno degli avversari e dei prepotenti).
- Violenza n.1
- A.: “Scusa, ma perché freezzy me sono l’ultimo nel punteggio?”
- F.: “Perché non si sa mai, frizzaty e zitto!”
- Violenza n.2
- R.:“…ma io sono fuori dal round ho detto ‘sto!’ quando toccava a me, non puoi farmi questo!”
- L.: “Oh creatura…certo che posso. Non sei fuori dal gioco, non potevi dirlo perché hai preso carta. Potresti dirlo quando ritocca di nuovo a te, ma nel mezzo tra te e di nuovo te ci sono io….ineluttabile. E adesso ti peschi tre carte, sballerai ed arriverai ultimo con la vergogna di aver raggiunto un punteggio minimo inferiore a 100.”
- R.: “Ma il gioco l’ho portato io!”
- L.: “Davvero vuoi insistere?”
Dopo questa frase calò il silenzio ed il fiato caldo dalle nostre bocche iniziò improvvisamente a condensare formando nuvole bianche.
È settembre.
L’inverno sta arrivando!
Ma al Save, il Venerdì sera, per fortuna si gioca al chiuso e col riscaldamento vuoi davvero mancare o venire a mancare?
