31 gennaio 2025

Bruce Springsteen non giocò

Venerdì scorso The Boss aveva espresso il desiderio di voler giocare al gioco della settimana qui al Save: The Boss (per l’appunto).

Poi però, essendo lui giocatore rigorosamente American (se non lo è lui ! ), ha cambiato idea e quindi abbiamo dovuto farcene una ragione e fare a meno della sua ingombrante presenza.

D’altronde “chi non ci ama non ci merita”.

Alcuni invece si meritano a vicenda, anche in più di due, e nel nostro caso precisamente in quattro.

E avvicendandosi a narrare la vicenda della quadriga che si merita “vicendevolmente” a vicenda ecco….

Bisogna innanzi tutto dire che se la pazienza avesse un nome si chiamerebbe Alessandro (cavaliere numero 1: Pazienza).

Se esistesse un campionato mondiale per la pazienza, Alessandro con la “o” sarebbe fra i finalisti.

Badate bene ho detto Alessandro con la finale “o” non Alessandra con la “a”.

Se esistesse un sistema complesso e completo per testare la pazienza, questo si chiamerebbe Alessandra con la “a” e non Alessandro con la “o”.

Se esistesse una campionato mondiale per chi mette alla prova le “pazienze”, quelle di tutti, sia di David senza la “e” (cavaliere numero 2: Caos) che di Lorenzo con la “P” di Presidente (cavaliere numero 3: Riproduzione), Alessandra sarebbe sul podio (cavaliere numero 4: Fastidio).

Ogni limite ha una Pazienza, diceva Totó, ed il nostro è Fastidio !

Dunque i nostri quattro cavalieri dell’apocalisse:

Pazienza, Fastidio, Caos e Riproduzione

Giunti, in fine, al tavolo del Grande Zimbabwe, durante la gestione di “DII” (plurale di Dio), Specialisti ed Artigiani, sono entrati ben presto in una bolla spazio-temporale chiusa, buia, fredda, tempestosa e senza stelle.

Un loop infinito in cui Fastidio generava tempi di down time a dir poco epocali; Pazienza la fronteggiava costantemente lanciandosi in infinite spiegazioni pur dovendo, nel contempo, tenere sotto controllo Caos che, sordo alle indicazioni ricevute e privo di ragionamento, dimenticava tutto nel giro di pochi secondi. Riproduzione, invece, in disparte, portava avanti una sua personale strategia di sovrappopolamento vacche da tre e vacche da uno fino ad esaurimento completo delle stesse, delle risorse e degli spazi liberi su mappa.

Meglio di quelli al CERN di Ginevra abbiamo rallentato talmente il gioco da riuscire a catturare ed immortalare la fugace particella “down_time” scoprendone tutta la sua potenza:

Fastidio, immobile, tenta di fermare definitivamente il tempo di gioco. 

Caos, pur sapendo di essere il prossimo di turno dopo Fastidio, invece che pensare alla sua mossa, abbandona la postazione di gioco. 

Pazienza esprime un concetto a Fastidio: “se non lo capisci ora ti infilo due dita negli occhi”.

Riproduzione, in attesa di Fastidio e Caos, è oramai privo della speranza che prima o poi giocherà la sua prossima mossa, e quindi approfondisce le conoscenze del suo nuovo mezzo fotografico mentre immortala il suo creato.

Ma la speranza, si sa, è l’ultima a morire e “divampa” all’improvviso.

L’aiuto più prezioso giunge sempre inaspettato.

Il concetto è che per rompere una bolla ci vuole un rompi bolle 🫧 ed il caso vuole che, in quella serata, due “specialisti” in rotture erano rimasti orfani di giocatori al tavolo.

“Perdete ogni speranza o voi che entrate” è un monito che per loro, invece, suona come un invito.

I due Sommi Poeti del gioco sono riusciti a penetrare quella bolla chiusa di sofferenze e strazi, quell’ “infosfera ontologica spazio-tempo-statica-infernale e come fosse antani” fino a raggiungere il tavolo al centro per poi farla esplodere dall’interno.

Ecco i due sempre ben accetti e ben voluti, guasconi rompi-bolle d’eccezione:

Ritornammo così, finalmente liberi, “a riveder le stelle” con ogni cosa al suo posto e pene assegnate coi giusti “contrappassi”:

- Meritata ed innegabile vittoria per Pazienza

- Piazzamento fastidiosamente intermedio, ma soprattutto indeterminato, per Fastidio, che avrebbe voluto vincere ad ogni costo 

- Stessa sorte per Riproduzione ormai fiaccato dalle “finite” vacche e dalle attività intraprese collateralmente al gioco 

- Ultimo posto per Caos il cui scopo, si sa, non è mai quello di giocare per la vittoria.